Se fino a qualche settimana fa “l’odore” delle decorazioni natalizie invadeva casa mia, ora sembra di essere in una cucina di un grande ristorante stellato! Nulla togliere agli chef, ma mia madre ai fornelli non scherza! La guardo mentre, indaffarata, si dà da fare per rendere i suoi piatti eccellenti e ammetto che mi fa strano vederla in cucina da sola, senza i suoi fedeli aiutanti, per intenderci, nonna e zia.
Ogni anno, la sera della Vigilia, mi viene automaticamente da pensare alle Vigilie di quand’ero bambino, quando neppure arrivavo ai fornelli e mi limitavo ad allungare una mano alla cieca per rubare qualsiasi cosa dai piatti già pronti, o a quando il mio compito era quello di apparecchiare la lunga tavola insieme ai miei cugini. Confesso, nonostante gli anni passati, ho ancora la tentazione di rubare qualcosa, e tutt’ora il mio compito è quello di apparecchiare, e mi viene spontaneo intristirmi in volto nel rendermi conto che quest’anno i posti da preparare, si limitano a quattro. Diciamo però che mia madre non ha badato tanto al numero ridotto di persone, ed ha preparato quantità di cibo tali da sfamare, come si suol dire, un esercito intero; sgrano gli occhi e osservo tutto ciò che mi passa sotto il naso. Non posso evitare di illustrarvi il menù della serata, ma prima è necessario specificare che, la tradizione culinaria natalizia Mugnanese, subisce l’influenza sia di quella Napoletana che di quella Irpinia.
Iniziamo col dire che oggi a pranzo, come di consuetudine, ho mangiato “solo” la pizza di scarole, che teoricamente dovrebbe essere qualcosa di leggero, giusto per non digiunare, ma credo che questo sia una cosa valida per chi non esagera, e dunque non per me.
Ritornando al menù serale, prevende due primi piatti; spaghetti con le noci, dalla tradizione irpina, e, tanto per non fare un torto alla cucina napoletana, spaghetti con lupini e vongole.
Ecco, come comprenderete, dopo due primi piatti è difficile restare lucidi, ragion per cui, elencarvi con ordine tutto ciò che viene dopo, è a dir poco impossibile. Cibo di ogni genere fugge sotto il mio sguardo, dagli anelli di calamari fritti al capitone, dai gamberoni al baccalà, dall’insalata di polipo a qualunque altra cosa venga messa a tavola; poi non chiedetemi perché casa mia oggi sembra un ristorante!
Ciò che da alla fine della cena, un tocco tipicamente mugnanese, sono le nocciole a Km0, frutto quindi delle nostre campagne. Penserete che sia finito qui, ma la verità è che degli struffoli, del pandoro e del panettone, proprio non si può fare a meno!
Spero di digerire tutto durante la notte, dato che domani il pranzo di Natale non sarà certo più leggero, basti pensare che addirittura prevede l’antipasto, in cui fa da principe il salame mugnanese. Il mio chef personale mi ha già anticipato che il primo piatto saranno i cannelloni, ma c’è da dire che questa non è una cosa fissa di ogni anno, dato che si varia o con la lasagna o con la pasta al forno. Il menù inoltre prevede come secondo, carne, pollo imbottito, agnello e contorni vari. Con ogni probabilità, anche domani il pranzo si concluderà con dolci e frutta secca.
Insomma, in vista di tutto ciò, posso dire che anche quest’anno la dieta ha fallito.
Autore: @forumgiovanimugnanodelcard
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