Vi ho a lungo espresso quanto provi fascino per le strade di montagna e per tutto il verde che c’è intorno, ma ciò che merita uguale attenzione e ammirazione sono i piccoli sentieri, quelli che nella maggior parte dei casi costituiscono la strada più facile per tornare in paese. Quel che di straordinario conservano questi sentieri, sono certamente le storie e le credenze che su di essi, nel tempo, sono state raccontate. Quella che di certo mi intimorisce di più è quella che mio nonno amava tanto raccontare con la voce grave, giusto per rendere il tutto ancor più inquietante. Pare infatti che a determinate ore del giorno, chi passava per la stradina adiacente alla piccola chiesa di San Michele, sentisse un forte rumore di piatti rotti, dovuto ad una donna che viveva proprio in una vecchia casa abbandonata nel sentiero.
C’è chi dice di averla addirittura vista incamminarsi con i piatti in mano nella notte, e non vi stupirete se il nome con il quale la si identifica tutt’oggi è “signora dei piattini”. Certi racconti restano pur sempre voci, che possono essere veritiere o semplice frutto della fantasia di pochi, ma ad ogni modo anche il solo pensare a questa storia mi ha terrorizzato, tanto che mi sembra di sentire io stesso il rumore di piatti rotti. Senza rendermene conto accellero il passo e arrivo in paese prima del previsto. Ammetto di sentirmi un po’ sciocco, ma resto del parere che certe cose spaventino ad ogni età. Credo che per eliminare la tensione non ci sia nulla di meglio di un buon gelato, nella più antica gelateria di Mugnano.
Il suo nome è “gelateria d’Amore” ma da che ho memoria nessuno l’ha mai chiamata così, per noi è semplicemente “Giggione”! Tutti, dai più piccoli ai più grandi, sono letteralmente innamorati del sapore dei suoi gelati artigianali, frutto di una lavorazione con metodi antichi, fatti dunque a mano e solo con prodotti naturali. Opto per i miei soliti gusti, nocciola e cioccolato, per me inimitabili.
Mi siedo e lo gusto, pensando ai tanti ricordi che mi legano anche a questo posto, dall’infanzia ad oggi. Sapete bene ormai però quanto sia difficile per me restare fermo in un solo posto, quindi riprendo a camminare, con il gelato che dal caldo per poco non mi cola sulle mani. Mi guardo intorno, saluto qualche viso conosciuto e ammiro dal basso la strada che porta al Santuario fino a che poi come una calamita i miei occhi si fissano sull’insegna di quello che è invece il bar più storico, 7&8. Cosa lo rende tanto speciale? La sua granita, senza alcun ombra di dubbio!
Invito chiunque a provarla almeno una volta e scoprire come poi non si riesce a resistere alla tentazione di entrare e prenderne una ogni volta che si passa di qui. Io mi sento l’esempio vivente in questo momento, con un gelato in mano e la granita nei pensieri, solo che devo farmi coraggio e passare oltre. Già che ci siamo, in tema di dolci e golosità varie come non posso mensionare i “Croccolosi” una specialità della giovane gelateria “Fiorella” che si trova nella zona Cardinale. Solo il fantastico odore fa impazzire e se vogliamo parlare di gusto, beh, irresistibili. Decido di prenderne una confezione con gusti misti da portare a casa e degustare dopo cena.
Mi siedo ai piedi dell’enorme e storico albero in piazza, sotto il quale vi è la statua di Padre Pio e ripenso a quanto fosse diversa questa zona nei racconti dei miei nonni. Neppure qui mancano certo scorci di storia e guardando la chiesa penso alla forte devozione di nonna per la piccola e dolce immagine della Madonna del Carmine. Immerso nei sapori estivi, decido di incamminarmi proprio da lei, la mia cara nonna, per riascoltare così tutto ciò che di bello conserva questo lato del mio paese.
Autore: @forumgiovanimugnanodelcard
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