Devo ammetterlo, parlare di Autumn Fest, mi ha inevitabilmente fatto venir voglia di passeggiare lungo Piè Mugnano. Decido di sedermi all’inizio della strada e d’istinto chiudo gli occhi; riesco a sentire il caos delle voci, la musica e percepisco persino il mix di odori delle deliziose pietanze. Immagino le lunghe file alla cassa, e già che ci sono, voglio immaginarmi alla postazione del soffritto. Preparato con campanaro di maiale, peperoncino, pecorino e, immancabile, la foglia d’alloro che gli conferisce un gusto unico, direi impossibile da trovare in altri piatti; è solitamente servito con pane a fette o a tocchetti. Il solo degustarlo mi fa già venir voglia di prenderne un altro piatto, magari però con l’aggiunta dei bucatini, e posso giurarlo, è indescrivibile il sapore che acquista.
Continuando a viaggiare d’immaginazione, mi sembra di vedere alcuni miei compaesani venirmi incontro con un piatto di salsiccioni al sugo con polenta. Come posso anche solo pensare di rinunciare ad una porzione?! Piuttosto rinuncio alla dieta. Mi faccio strada tra la folla, fino a raggiungere la postazione. Ottenuto dalla testa del maiale, il salsiccione preparato al sugo, a mia vista, si sposa perfettamente con il sapore della polenta. Posso dire che lo considero come il pranzo della domenica perfetto, o almeno la nonna me l’ha sempre fatto pensare come tale, data la vera e propria gioia che le si legge in volto quando, già dalle prime ore del mattino, si mette all’opera dietro ai fornelli e si cimenta nella preparazione di questa delizia che lei stessa, nel mese di gennaio, ha preparato con tanta cura.
Ora però dovete concedermelo, sento come la necessità di immaginarmi in fila per la mia amata pizza di raurinio. Vi sembrerà un’esagerazione ma vederla lì, poggiata sul tavolo, ancora fumante, con il suo straordinario colore dorato, mi incanta, insomma, mi appare come una visione paradisiaca. Nasce da due procedimenti, innanzitutto si procede con la cottura della farina di grano duro, con sale, pepe, pecorino e, fondamentali, i cicoli; si continua poi con la cottura, facendola friggere nella sugna. Aggiungerei un terzo punto, il mio preferito, la degustazione.
Immagino di accompagnarla con del buon vino ma ecco che torno bruscamente alla realtà, sono ancora qui, seduto con gli occhi chiusi. Il silenzio assordante mi rattrista, così come vedere la strada deserta. Ancora una volta voglio lasciarvi con un messaggio di speranza, quella di poter presto rivivere tutto al meglio e concretizzare quella che ora è solo immaginazione e chissà, magari gusteremo insieme ognuna di queste prelibatezze.
Autore: @forumgiovanimugnanodelcard
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