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Facciata della Chiesa

Foto di: @prolocomugnanodelcardinale

Chiesa di

San Michele Arcangelo

San Michel'

Lodevole e saggio sistema fu quello, fin dai primi tempi del Cattolicesimo, di costruire in diversi punti della città e dei paesi, la Casa del Dio vivente: Chiesa. Per cui questa nostra contrada comincia e termina, nelle sue parti antiche, con rispettive Cappelle.

La prima sorge all'estremità orientale, dedicata a San Michele Arcangelo, la cui erezione crediamo dover risalire al di là del 1600. Il Guadagni, con insolito silenzio, nota soltanto l'esistenza di essa, avente un soffitto a volta, con proporzionata cupoletta e governata da due deputati della giurisdizione '.

Non avendo potuto trovare altri cenni scritti o tramandati oralmente, conviene arrestarci e limitarci a descriverla, così come la vediamo oggi.

Alquanto fuori dell'abitato, non più oggi 1987, perché al centro di un nuovo rione, ha il prospetto a mezzogiorno, con entrata su pubblica via campestre; ad occidente fiancheggiata da un torrente, che spesso ingrossa minacciando; a settentrione e ad oriente addossata a terreni coltivati, che la rendono umida.

Sebbene piccola (64 X 44 palmi), è la sola chiesa, di queste parti, che abbia tre navate, con archi e pilastri di fabbrica. Ha un proporzionato presbiterio, alquanto rilevato dal resto del pavimento; un solo altare sotto la cupoletta, in origine era di legno, il Sac. D. Andrea Barbati, ex Padre di S. Pietro a Cesarano, lo rifece di marmo a sue spese nel 1866, giusta la de-scrizione che si legge sui gradini.

In una nicchia, dietro al detto altare, vi è un'antica statua in legno di S. Michele (rubata nel 1982), sulla porta d'entrata c'è un palco con un piccolo organo, fattovi costruire dagli Economi della festa nel 1858. Il lodato Sac. Barbati testè vi faceva restaurare la statua e tutta la Cappella.

Sotto il pavimento vi è un'ampia sepoltura, dove si vuole fossero stati seppelliti i cadaveri delle vittime della grande carestia del 1600, flagello se-guito alla Deste del 1530, che avendo colmate le sepolture della Chiesa Par-rocchiale, furono tumulate in questa seconda strage in questa chiesa, per cui il popolo. in memoria di ciò, nel novembre di ogni anno vi celebra il Nove-natio del Purgatorio con grande devozione.

C'è una Cappellania giornaliera.

Il fondatore di questo Santuario fu Francesco De Lucia, un umile prete nato a Mugnano del Cardinale, da un barbiere, nel 1772. Dopo l’ascensione al sacerdozio nel 1796 insegnò Lettere e Filosofia prima nella Casa D’Illiceto, poi in Napoli. Nel 1805 si recò a Roma per accompagnare Mons. Bartolomeo De Cesare, vescovo di Potenza. In quest’occasione grazie al Monsignore ottenne dal Pontefice un sacro corpo, con un’ampollina contenente del sangue, che egli credette essere della Vergine e Martire Filumena. Questo perché nel loculo furono ritrovate tre tavolette laterizie sulle quali si leggevano le seguenti parole: LUMENA | PAX TE| CVM FI, con i simboli del giglio, della palma e dell’ancora, tavolette che poi furono cedute nell’11 luglio 1827 al rettore De Lucia per mezzo di Papa Leone XII.

In possesso di tale tesoro De Lucia tornò con esso a Napoli, dove fece rivestire le sacre ossa con il simulacro di una fanciulla e con delle vesti donate da una Signora Angelarosa Torres. Tornato a Mugnano, il parroco D. Antonio Ippolito voleva tale reliquia nella chiesa parrocchiale, ma De Lucia preferì consegnarlo alla chiesa delle Grazie, dove non fu più rimossa. Poco dopo lo donò con atto pubblico al Comune, per avere in cambio la nomina di Custode, e poi anche quella di Rettore a vita di tale Chiesa, di patronato comunale. Da quel giorno il culto di S. Filomena si diffuse in tutta Italia, e dall'Italia in tutto il mondo.

 

Tale edificio religioso, meta di continui pellegrinaggi, venne costruito nel 1641 per custodire le reliquie della Santa. La facciata del Santurario, davvero splendida, presenta una cupola con una piccola torre cilindrica ed è corredata da due torri quadrate gemelle che superano la citata torretta cilindrica. Molto bello è il portale in bronzo mostrato dall'immagine sulla destra. All'interno della struttura sono custodite diverse opere d'arte.

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