top of page

Castello del Litto

Il vero castello di Mugnano

Castello-svevo.jpg

i ruderi nascosti dalla vegetazione

Foto di: @hirpinia.tesoridellaterra

Rovine-Castello-svevo.jpg

Torre più alta della roccaforte

Foto di: @forumgiovanimugnanodelcard

Durante il periodo normanno si dissodarono i terreni della valle e si ripopolarono i borghi di Quadrelle, Mugnano, Baiano e Sirignano. Questi borghi furono quindi rifondati come Casali dipendenti, politicamente e territorialmente, da una sorta di federazione tra le singole torri. Questa federazione aveva forse sede proprio nella torre di Quadrelle.

Sopraggiunti gli Svevi, la logica delle torrette a mezza costa, viene a cadere; le armi sono ormai potenti, e più che per proteggere i vassalli, occorrevano pochi ma grandi castelli cinti di alte mura per reggere le sorti del Regno di Sicila. . E dove situare un grande castello se non sui resti dell'antica Villa Romana della Cesarea?

 

Sarà questa l'unica fortezza della zona e si chiamerà Castello del Litto e apparterrà alla contea di Capua.

Da esso dipenderanno, senza alcuna differenza politica, vecchi e nuovi vassalli. Le vecchie torri, già distrutte tra una battaglia e l'altra, verranno abbandonate al loro destino. Scorrendo i documenti più antichi rinvenuti dopo l'anno 1000, Quadrelle compare come Casale del Castello del Litto, al pari di Mugnano, Baiano e Sirignano. Ciò significa che se l'abitato di Quadrelle apparteneva al Castello, non di meno lo era pure l'abitato di Mugnano, definito, per molti secoli, solo come Ponte Munianum, il ponte levatoio che divideva la Contea di Capua da quella di Avellino.

Quadrelle dunque, come gli altri villaggi vicini, in tutto quattro, perché quattro sono le torri medioevali del Castello, sorgeva proprio nei pressi di una delle guardiole della cinta muraria del Castello del Litto, poco prima del 1200.

 

Il Castello di Mugnano del Cardinale, o almeno quel che resta di esso, sorge sulle alture del Litto. Situato in posizione strategica a dominare la sottostante valle del Gaudio e la strada che dalla Piana Nolana raggiunge Avellino e l’Irpinia, il suo vasto territorio occupa un’area di circa 6.300 mq con un perimetro murario lungo 380 metri, e delinea una forma ad arco che si adatta all’andamento della sommità della collina. Le prime vicende storiche del feudo, molto probabilmente, sono legate a quelle di Avella in quanto faceva parte del suo territorio e ne seguì tutti gli avvenimenti.

​

Durante il periodo angioino il castello del Litto venne infeudato a Tommaso Scillato, per poi passare, intorno al 1300, a suo figlio Riccardo, ciambellano del re Roberto d’Angiò. Successivamente furono molti i proprietari del feudo.

Prima Pietro II Anselone , poi Niccolò Orsini, il quale lo restituì all’Abbazia nel 1395 e ancora nelle mani della famiglia Orsini che lo tenne fino al 1428.

Da quel momento il Litto ed il centro sottostante di Mugnano furono governati dal commendatario di Montevergine per mezzo di ufficiali scelti tra monaci dell’abbazia.

 

L’esigenza di avere una sede esige tra il 1467 e il 1486 un palazzo in stile abbaziale, che fu detto appunto “Palazzo del Cardinale”, in cui, accanto ai monaci, avevano la loro sede temporanea i cardinali commendatari. La costruzione del palazzo decretò la definitiva decadenza della fortezza che dovette essere del tutto abbandonata. Nel 1515 il feudo di Mugnano fu trasferito alla Santa Casa dell’Annunziata di Napoli che lo tenne fino all’eversione della feudalità. Una delle ultime testimonianze documentarie è quella del Giustiniani che, all’inizio del XIX secolo descrive il sito del Litto come “fortezza con torre opera de’ mezzi tempi”.

Di quell’antica fortificazione che un tempo splendeva non sono rimasti che alcuni ruderi semisepolti nella vegetazione.

29415896_1822743674685873_34836870880527

La veduta della valle sottostante

Foto di: @tryingtochillriccardo

bottom of page